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Quando sarò guarito?

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 13 aprile 2018

Originariamente pubblicato sul numero di ottobre 2016 de The Christian Science Journal


La maggior parte dei practitioner della Scienza Cristiana ha probabilmente avuto un paziente che abbia detto qualcosa di simile a: “Ebbene, ho letto la Lezione Biblica e le citazioni che mi ha consigliato dalla Bibbia e dagli Scritti di Mary Baker Eddy.  Mentalmente mi sento molto ispirato, ma il corpo non è cambiato”.

Diversamente dal trattamento medico, dove i cambiamenti che avvengono nel corpo vengono osservati e registrati momento dopo momento, la guarigione tramite la Scienza Cristiana si fonda su basi totalmente diverse. Invece di considerare la condizione che deve essere guarita come un fatto materiale che deve essere modificato e osservato, lo scientista cristiano comprende che tale condizione è un temporaneo sintomo esteriore di una credenza erronea riguardo all’uomo, il cui essere, in quanto idea di Dio, è in realtà spirituale. Nella Scienza Cristiana il corpo cambia quando il pensiero viene trasformato spiritualmente perché viene rivolto verso Dio e distolto dal corpo.

Fissare il corpo sperando in un cambiamento sarebbe simile a fissare l’immagine allo specchio sperando che ciò che si vede riflesso si modifichi. La Scienza Cristiana prende alla lettera il primo capitolo della Bibbia che descrive l’uomo a immagine e somiglianza di Dio. Vi si legge: “Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono” (Genesi 1:31). 

Per dimostrare questa verità nell’esperienza umana bisogna accordare spiritualmente il pensiero con ciò che Dio conosce, nel senso biblico che troviamo in Isaia 45:5: “Io sono l’Eterno, e non ve n’è alcun altro…”. Mary Baker Eddy, la scopritrice della Scienza divina su cui poggiano le meravigliose opere di guarigione  di Gesù Cristo, scrive in Scienza e Salute con Chiave delle Scritture: “L’effetto di questa Scienza è quello di scuotere la mente umana in modo da produrre un cambiamento di base, sulla quale possa cedere all’armonia della Mente divina” (pag. 162:9).

La Scienza Christiana prende alla lettera il primo capitolo della Bibbia che descrive l’uomo a immagine e somiglianza di Dio.

Quando il pensiero umano rinuncia a credere in ciò che i sensi affermano e cede alla vera perfezione di Dio, la Mente infinita che tutto conosce e che ci ha creati e ci mantiene, perdiamo di vista il problema. La consapevolezza umana percepisce e fa tesoro della presenza di Dio, il bene, proprio qui e proprio ora. Quando il pensiero risponde a questo travolgente amore di Dio e raggiunge la comprensione spirituale del Suo trovarsi in ogni luogo, conoscere ogni cosa e possedere tutto il potere su ogni dettaglio del nostro essere, è allora che avviene la guarigione, anche fisica. Il tempo non conta in questo genere di risposta.

Io stessa ho vissuto un’esperienza che illustra questo punto. Vivevo a casa dei miei e dovevo sposarmi dopo un paio di mesi. Improvvisamente cominciai a zoppicare, e appoggiare il peso su un piede era molto doloroso. Percepii qualcosa di simile a una verruca crescere sotto la pianta del piede. Stavo studiando la Scienza Cristiana da tre anni e fin dall’inizio ero convinta che si trattasse della risposta a tutte le sofferenze del mondo e che potevo dimostrarne il potere guaritore.

I miei genitori, di religione presbiteriana, erano stati magnifici nel lasciarmi approfondire la Scienza Cristiana, ma in questo caso mi chiesero di sottopormi ad un trattamento medico. Sorrido ripensando al ragionamento che suonava più o meno così: “Dopo il matrimonio potrai fare come ti pare, ma vogliamo consegnarti tutta intera!”  Già allora compresi che dipendeva dal senso di rimorso che la mia cara madre provava perché subito dopo il suo matrimonio si trovò a gravare sul suo nuovo marito con delle spese mediche.

Ebbene,  mi persuasero e accettai di farmi curare, per poi cominciare a tabula rasa la nostra nuova avventura di coppia di scientisti cristiani completamente devoti agli insegnamenti di questa religione. Un medico molto gentile, dunque, diagnosticò il problema come una verruca che stava crescendo internamente e la rimosse chirurgicamente. Per un po’ camminai con le stampelle, quindi ci sposammo e salpammo dalla Nuova Zelanda diretti in Inghilterra. Poco dopo le sei settimane di viaggio, mi ritrovai a piangere, nuovamente zoppicante, in giro per Londra, con sintomi identici a quelli precedenti.

Mi recai da un practitioner della Scienza Cristiana che mi invitò a riflettere sul significato spirituale delle parole di Isaia: “Quanto son belli, sui monti, i piedi del messaggero di buone novelle, che annunzia la pace…” (Isaia 52:7). Mi indicò anche le parole di Mary Baker Eddy: “Questo falso senso di sostanza deve cedere alla Sua eterna presenza e quindi dissolversi” (Unità del Bene, pag. 60).

Quando guarii? Non fu istantaneo, ma il problema scomparve completamente, e oggi non ricordo quale piede fosse. Tuttavia ricordo vividamente le verità citate sopra. Indipendentemente dal tempo impiegato, scossero davvero il mio pensiero portandolo ad un “cambiamento di base”. Per più di sessant’anni sono stata benedetta cedendo all’armonia della Mente divina.

La mia esperienza non è unica. Di volta in volta, le persone che sono guarite fisicamente mediante la Scienza Cristiana desiderano far sapere che la cosa decisamente più importante per loro è stata l’illuminazione spirituale che hanno ricevuto attraverso la preghiera quotidiana, lo studio giornaliero delle Lezioni bibliche e l’impegno ad aiutare a far sì che queste verità siano a disposizione per tutti i sinceri ricercatori.

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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